A nessuno può essere negato il diritto alla formazione nella fede
A nessun bambino o bambina dev’essere negato il diritto di un’educazione nella fede, perché è di essa che si nutre lo spirito di una nazione. È stato categorico Benedetto XVI nella sua visita alla Catholic university of America di Washington. L’ex professore di teologia sceglie l’America delle scuole confessionali per riaffermare il principio della libertà d’insegnamento e di pensiero. Nel primo dei due appuntamenti previsti giovedì pomeriggio, 17 aprile, il Papa si è recato nell’Università nazionale della Chiesa statunitense. Agli ascoltatori ha offerto una riflessione sulla specificità dell’educazione cattolica e ha ricordato, a quanti mettono in dubbio il valore del contributo della Chiesa al forum pubblico, che la verità della fede e quella della ragione non si contraddicono. Anzi, lungi dal minacciare le legittime diversità, la prima aiuta a mantenere affidabile il dibattito pubblico, contro il rischio di mettere verità e conoscenza sullo stesso piano, assorbendo quella mentalità positivistica che nega i fondamenti della fede. Quella del Papa è una visione “ottimistica” che guarda con attenzione speciale alla delicata area dell’educazione.
In America sono due milioni e trecentodiecimila gli studenti delle scuole cattoliche che frequentano le 6.200 elementari, le 1.350 high school, le 236 tra college e università, e le 82 strutture didattiche per disabili del Paese. Solo a Washington ci sono ben 94 scuole elementari, 17 superiori e tre college e Università che fanno riferimento a istituzioni della Chiesa. Per questo Benedetto XVI ha inteso rivolgersi a tutto il mondo dell’educazione, fermamente convinto che condurre i giovani alla verità è un atto d’amore, di carità intellettuale. Un richiamo, quello dell’ex docente universitario, che mette in guardia anche contro la tentazione di ricorrere al principio della libertà accademica per giustificare posizioni in contraddizione con la fede e con l’insegnamento della Chiesa.
Giunto sul retro dell’Edward J. Pryzbyla university center, il Papa ha salutato seimila studenti del campus che lo hanno accolto lieti nel giardino antistante. Quindi è stato salutato dall’arcivescovo di Washington monsignor Wuerl, dal vescovo di Bridgeport, William Edward Lori, che presiede il board dell’università, e dal rettore monsignor David M. O’Connell, sacerdote lazzarista. Nella sala delle conferenze, al primo piano dell’edificio, l’incontro con i responsabili diocesani per l’insegnamento, oltre a rappresentanze di studenti e docenti cattolici da tutti gli Stati Uniti. Infatti la Catholic university of America è l’ateneo nazionale della Chiesa cattolica ed è l’unico college fondato dall’episcopato locale. Oggi conta seimila iscritti.
Voluta da Leone XIII nel 1887, dopo la richiesta di monsignor Giovanni Lancaster Spalding, l’Università ha inaugurato il suo primo anno accademico nel 1904. Il motto è “Deus lux mea est” (Dio è la mia luce) e richiama la funzione dell’ateneo nella promozione del dialogo tra fede e ragione. L’offerta formativa prevede 83 corsi di laurea, 90 master e 41 dottorati di ricerca. Si trova nel quartiere Brookland, conosciuto come “Little Roma” o “Il Vaticano del West”, che ospita sessanta istituzioni cattoliche e un’alta concentrazione di chiese e cappelle. Presso l’ateneo hanno sede la Catholic biblical association of America e il Catholic biblical quarterly.
A ricordo della sua visita Benedetto XVI ha lasciato in dono al rettore dell’Università la riproduzione del noto Papiro Bodmer VIII (P72) che contiene il testo più antico conosciuto delle due Lettere di Pietro. L’originale si trova nella Biblioteca Vaticana dal 1969 quando fu donato a Paolo VI.