Dalla «Lettera» di santa Maria Bernardetta Soubirous
(Lettera a P. Gondrand, a. 1861; cfr. A. Ravier, Les écrits de sainte Bernadette, Paris, 1961, pp. 53-59)
Domandai alle due fanciulle se avessero visto qualcosa, ma quelle dissero no; anzi mi interrogarono cosa avessi da rivelare loro. Allora risposi di aver visto una Signora in bianche vesti, ma non sapevo chi fosse. Le avvertii però di non farne parola. Allora anch’esse mi esortarono a non tornare più in quel luogo, ma io mi rifiutai.
Vi ritornai pertanto la domenica, sentendo di esservi interiormente chiamata.
Quella Signora mi parlò soltanto la terza volta e mi chiese se volessi recarmi da lei per quindici giorni. Io le risposi di sì. Ella aggiunse che dovevo esortare i sacerdoti perché facessero costruire la cappella; poi mi comandò di bere alla fontana. Siccome non ne vedevo alcuna, andavo verso il fiume Gave, ma ella mi fece cenno che non parlava del fiume e mi mostrò col dito una fontana. Recatami là, non trovai se non poca acqua fangosa. Accostai la mano, ma non potei prender niente; perciò cominciai a scavare e finalmente potei attingere un po’ d’acqua; la buttai via per tre volte, alla quarta invece potei berla. La visione allora scomparve ed io me ne andai verso casa.
Per quindici giorni però ritornai colà e
Nello spazio di quei quindici giorni mi svelò anche tre segreti, che mi proibì assolutamente di rivelare ad alcuno; cosa che io ho fedelmente osservato fino ad oggi.