Enrico VIII d’Inghilterra
Re d’Inghilterra e Irlanda
Regno 21 aprile 1509 – 28 gennaio 1547
Incoronazione 23 giugno 1509
Predecessore Enrico VII Tudor
Successore Edoardo VI Tudor
Altri titoli Principe di Galles, Duca di York
Nascita Greenwich, 28 giugno 1491
Morte Londra, 28 gennaio 1547
Sepoltura St. George’s Chapel, Castello di Windsor
Coniuge: Caterina d’Aragona, Anna Bolena, Jane Seymour, Anna di Clèves, Caterina Howard, Caterina Parr
Enrico VIII Tudor (Greenwich, 28 giugno 1491 – Londra, 28 gennaio 1547) fu Re d’Inghilterra e Signore d’Irlanda (in seguito re d’Irlanda) dal 22 aprile 1509 fino alla sua morte.
Enrico VIII è il secondo monarca della dinastia Tudor, succeduto al padre Enrico VII d’Inghilterra. È il fondatore della Chiesa Anglicana, nata in seguito allo scisma religioso, cioè alla separazione dalla Chiesa cattolica di Roma.
Prima fiero oppositore delle teorie di Lutero e difensore della fede ed in seguito in contrasto col Papa. Sposato sei volte e detentore di un potere assoluto incontrastato, segna fortemente le vicende inglesi. Decreta lo scioglimento dei monasteri e l’unione dell’Inghilterra col Galles.
Enrico nasce a Greenwich il 28 giugno 1491. È il terzogenito di Enrico VII e di Elisabetta di York. Soltanto tre dei sei fratelli di Enrico sopravvivono: Arturo, (principe di Galles), Margherita e Maria Tudor (in seguito regina consorte di Francia). Il padre, fondatore della dinastia, conquista il potere e lo consolida sposando Elisabetta, sorella di Edoardo V d’Inghilterra.
Nel 1493 il giovanissimo Enrico viene nominato Conestabile del castello di Dover e Lord Guardiano dei Cinque Porti, l’anno successivo diviene Duca di York. In seguito viene nominato Conte Maresciallo (Earl Marshal) d’Inghilterra e Lord Luogotenente d’Irlanda. Nel 1501 assiste alle nozze del fratello maggiore Arturo con Caterina d’Aragona, allora rispettivamente di quindici e sedici anni. Arturo muore per una infezione poco dopo, ed Enrico, all’età di undici anni, diviene erede al trono e nominato Principe di Galles.
Il padre, Enrico VII desidera concludere un’alleanza matrimoniale fra Inghilterra e Spagna con un nuovo matrimonio fra Enrico, ora principe di Galles, e Caterina d’Aragona. Per rendere possibile tale progetto occorre ottenere una dispensa dal Papa, perché, malgrado il matrimonio precedente non sia stato consumato, inglesi e spagnoli convengono sulla necessità di una dispensa papale per la rimozione di tutti i dubbi per quanto riguarda la legittimità dell’unione. Spinto della madre di Caterina, la regina Isabella, il Papa concede la sua dispensa con una Bolla papale. Nel 1505 tuttavia Enrico VII perde interesse per l’alleanza con la Spagna e il matrimonio non viene celebrato.
Alla morte del padre Enrico sale al trono, col nome di Enrico VIII, è l’anno 1509. Circa nove settimane dopo, sotto la spinta della Spagna, Enrico sposa Caterina, già sua promessa sposa. Il Papa Giulio II e William Warham, Arcivescovo di Canterbury, avanzano dubbi sulla validità di tale unione, tuttavia la cerimonia di incoronazione dei due sovrani si celebra ugualmente, nell’Abbazia di Westminster, il 24 giugno dello stesso anno.
Iniziano quasi subito i problemi di discendenza che seguiranno a lungo il regno di Enrico VIII; la prima gravidanza della regina Caterina si conclude con un figlio nato morto, nel 1510, e il secondo figlio, nato il 1° gennaio 1511 vive soltanto due mesi. Nei primi due anni del regno di Enrico il potere effettivo è esercitato da Richard Fox, Vescovo di Winchester e Lord del Sigillo Privato e da William Warham. Dal 1511 in poi è il cardinale Thomas Wolsey ad avere maggiore influenza sul sovrano, ed Enrico aderisce alla Lega Santa, un’alleanza promossa dal Papa Giulio II per arginare l’espansionismo del re francese Luigi XII. Nell’alleanza entrano anche l’imperatore Massimiliano I e Ferdinando II il Cattolico re della Spagna, con il quale Enrico aveva firmato il Trattato di Westminster. Enrico, ormai ventenne, raggiunge l’esercito inglese attraversando la Manica e partecipando attivamente alle operazioni militari. Nel 1514 Ferdinando II abbandona l’alleanza e si arriva alla pace con i Francesi. L’ascesa del re Francesco I di Francia nel 1515, porta nuovamente l’Inghilterra e la Francia su posizioni antagoniste. Sul piano dinastico, nel 1516, la regina Caterina dà alla luce una bambina, Maria, facendo sperare ad Enrico di poter ancora avere un erede maschio, che ancora, per fatalità, non ha avuto. Le vicende europee nel frattempo vedono la morte di Ferdinando II nel 1516, cui succede suo nipote (e nipote della regina Caterina) Carlo V e, nel 1519, la morte di Massimiliano I. I Principi elettori scelgono Carlo V come successore alla guida del Sacro Romano Impero, malgrado i tentativi diplomatici dell’allora cardinale Wolsey. La crescente rivalità fra Francesco I e Carlo V permette a Enrico di diventare l’ago della bilancia tra le potenze in Europa. Francia e Spagna cercano l’appoggio inglese, ma dopo il 1521, l’influenza dell’Inghilterra in Europa comincia a diminuire. Enrico si allea con Carlo V e nella guerra che segue Francesco I viene rapidamente sconfitto, e la situazione più stabile che ne fa seguito riduce il peso inglese in Europa.
Ritornando ai problemi dinastici interni, Enrico non ha ancora un erede maschio. Il popolo inglese ritiene disastroso il governo femminile ed Enrico pensa che soltanto un erede maschio avrebbe potuto mantenere il trono. Solo una femmina, la principessa Maria, era sopravvissuta all’infanzia. Enrico in precedenza ha avuto varie amanti, tra cui Maria Bolena e Elizabeth Blount, il figlio della quale però, Henry Fitzroy, muore appena diciassettenne. Nel 1526, quando diviene evidente che la regina Caterina non avrebbe potuto avere altri bambini, comincia a corteggiare la sorella di Maria Bolena, Anna Bolena.
Enrico vuole un erede maschio, e inizia a pensare al divorzio dalla regina Caterina. Il cardinale Wolsey e William Warham cominciano riservatamente un’indagine sulla validità del matrimonio, che tuttavia appare presto difficilmente impugnabile. Senza informare il cardinale Wolsey, Enrico si appella direttamente alla Santa Sede. Il suo segretario William Knight sostiene a Roma che la Bolla di Giulio II era stata ottenuta con un inganno e conseguentemente era non valida. Inoltre Enrico chiede al papa Clemente VII anche una dispensa che gli permetta di sposare Anna Bolena, visto che precedentemente aveva avuto una relazione con la sorella di lei, Maria. Clemente VII, pur non favorevole ad annullare il matrimonio, concede la dispensa voluta, probabilmente pensando che la dispensa non sarebbe servita a nulla finché Enrico fosse rimasto sposato a Caterina.
Qui la diplomazia segreta gioca un ruolo determinante per gli avvenimenti che seguirono. Intervengono nella contesa solo apparentemente interna della corona inglese gli interessi della cattolica Spagna. L’esito finale è il divorzio da Caterina, la scomunica successiva del Papa e la nascita della Chiesa anglicana
Il 25 gennaio 1533 si celebrano le nozze di Enrico e di Anna Bolena. LA Chiesa d’Inghilterra dichiara annullato il matrimonio di Enrico e Caterina e dichiarato valido il matrimonio con Anna. La principessa Maria è dichiarata illegittima e nuovo erede al trono designato diventa la figlia della regina Anna, la Principessa Elisabetta. Caterina perde il titolo di “regina,” e morirà di cancro nel 1536. Il Papa risponde con la scomunica di Enrico, emessa nel mese di luglio del 1533. Thomas Cromwell diviene il nuovo Cancelliere dello Scacchiere al posto di Tommaso Moro, oppositore del matrimonio del re e poi bruciato vivo.
Il Parlamento approva gli atti che sanciscono la frattura con Roma nella primavera del 1534. In particolare l’Act of Supremacy (Atto di Supremazia) stabilisce che il re è “l’unico Capo Supremo della Chiesa d’Inghilterra” e il Treasons Act (Atto sui Tradimenti) del 1534 rende alto tradimento, punibile con la morte, il rifiuto di riconoscere il Re come tale. Al Papa vengono negate le fonti di finanziamento come l’obolo di San Pietro. L’Act of Succession (Atto di Successione), sempre del 1534, sposta la linea dinastica dalla ex sovrana alla discendenza di Anna Bolena. Tutti gli adulti vengono tenuti ad accettare le disposizioni di queste leggi e chiunque rifiuti è giudicato colpevole di alto tradimento e passibile di morte. Come conseguenza di questi atti tutta la struttura della chiesa cattolica inglese viene attaccata. Cromwell, spinto e sostenuto dal sovrano, fa approvare dal parlamento , nel 1536, una Legge che espropria i possedimenti dei monasteri minori. Questa azione porta, nel giro di alcuni anni, nelle casse dello stato, ingenti quantità di denaro, ma ancora, formalmente, Enrico è un re cattolico. Solo in seguito, sotto l’influenza di Thomas Cranmer ,arcivescovo di Canterbury e di Edward Seymour, Primo Duca di Somerset ed Earl di Hertford l’anglicanesimo di Enrico VIII prende un indirizzo protestante.
Dal 1536 Anna comincia a perdere il favore di Enrico, perché neppure lei riesce a dare alla luce un erede maschio. Dopo la nascita della principessa Elisabetta, Anna ha altre gravidanze che si concludono con aborti o con nati-morti. Enrico VIII, nel frattempo, si interessa a un’altra nobile della corte, Jane Seymour. Anna viene accusata di aver usato la stregoneria per spingere Enrico a sposarla, di avere amanti e di essere colpevole di incesto, di ingiuria verso il re e di cospirazione per ucciderlo. La corte, presieduta da Thomas Howard, giudica Anna colpevole e la condanna a morte, con gli altri quattro uomini che si presumeva fossero suoi amanti e col fratello.
Il giorno dopo l’esecuzione di Anna Enrico sposa Jane Seymour. La Legge inglese di successione del 1536 dichiara che i figli di Enrico e della Regina Jane sono i primi nella linea di successione e che Lady Mary e Lady Elizabeth sono illegittime. Il re si arroga il potere di determinare la linea della successione con le sue volontà. Jane da alla luce un figlio, Principe Edoardo, nel 1537, e muore per il parto.
In quel periodo Enrico fa approvare l’Act of Union (nel 1536), che annette formalmente il Galles. Inghilterra e Galles diventano un’unica nazione. La Legge prevede l’uso del solo inglese negli atti ufficiali nel Galles, ignorando le proteste di chi usava la Lingua gallese. Sempre nel 1536, una sommossa, il Pilgrimage of Grace scoppia nell’Inghilterra del Nord. Per calmare i cattolici romani ribelli, Enrico prima cede apparentemente con alcune concessioni ma poi, con una seconda sommossa, i capi della rivolta vengono condannati a morte per tradimento e giustiziati. Nel 1538, Enrico sanziona la distruzione dei santuari dedicati ai Santi Cattolici Romani. Nel 1539 i monasteri che ancora rimanevano in Inghilterra vengono tutti aboliti e le loro proprietà trasferite alla Corona. Come ricompensa Thomas Cromwell, artefice di queste azioni, viene nominato Conte di Essex. I religiosi minori perdono i loro seggi alla Camera dei Lord, dove restano solo arcivescovi e vescovi. I Lord Spirituali (membri del clero con seggio nella Camera dei Lord) per la prima volta sono superati in numero dai Lord Temporali.
La questione dinastica non è ancora risolta. L’unico erede maschio, il principe Edoardo, non gode di buona salute, ed Enrico, su consiglio di Thomas Cromwell pensa allora ad Anna di Clèves, sorella del protestante Duca di Cleves, visto anche come importante alleato nel caso di un attacco cattolico all’Inghilterra. Dopo aver visto il ritratto di lei, dipinto da Hans Holbein il giovane, Enrico decide di sposarla, ed il matrimonio si celebra il 6 gennaio 1540. Tuttavia l’unione dura pochi mesi, sia per motivi personali che per considerazioni politiche. Il duca di Cleves è impegnato in una disputa con l’imperatore, ed Enrico non vuole esservi coinvolto. La regina Anna acconsente alla richiesta di Enrico per un annullamento e testimonia che il loro matrimonio non era mai stato consumato. Riceve così, in ricompensa, un titolo nobiliare e il castello di Hever, già appartenuto alla famiglia di Anna Bolena. Anche Thomas Cromwell quindi perde il favore del re per il suo ruolo nella vicenda.
Il 28 luglio del 1540 (lo stesso giorno della esecuzione di Thomas Cromwell) Enrico sposa la giovane Caterina Howard, prima cugina di Anna Bolena, ma anche questo matrimonio dura poco. La regina è sospettata di avere più di una relazione con altri due uomini e Thomas Cranmer, già in passato oppositore della potente famiglia cattolica degli Howard, porta le prove all’attenzione del re. Le indagini che seguono provano i fatti e tra il dicembre 1541 e il febbraio 1542, avviene l’esecuzione dei due amanti e della stessa Caterina, che all’epoca ha circa 18 anni. Enrico sposa la sua ultima moglie, la ricca vedova Caterina Parr , nel 1543. La Parr si scontra subito con Enrico per motivi religiosi; infatti è protestante mentre Enrico è ancora cattolico. La situazione quasi porta a una nuova separazione, ma prima si arriva ad un atto di sottomissione, inoltre Caterina contribuisce a riconciliare Enrico con le sue prime due figlie, Mary ed Elizabeth. Nel 1544, una legge del Parlamento le reinserisce nella linea di successione dopo il principe Edward, duca di Cornovaglia (Cornwall), benché fossero ancora ritenute illegittime. La stessa legge permette a Enrico di determinare con le sue volontà l’ulteriore successione al trono.
In tarda età, Enrico è fortemente sovrappeso e soffre di gotta. Pare soffra anche di sifilide. In seguito ad un incidente si procura una ferita alla coscia che gradualmente, per complicazioni successive, lo conduce alla sua morte, che avviene il 28 gennaio 1547 nel palazzo di Whitehall. Enrico VIII viene sepolto nella Saint George’s Chapel nel Castello di Windsor, vicino alla moglie Jane Seymour.
In conseguenza dell’Atto della successione del 1544, l’unico figlio maschio di Enrico, Edoardo, di nove anni, eredita la corona, diventando Edoardo VI ma morì pochi anni dopo, a soli sedici anni.
Da allora la corona è passata, tra matrimoni, tradimenti e figli legittimi ed illegittimi, nelle mani di varie famiglie nobili inglesi sino a noi spesso senza rispettare le leggi di successione dinastica.