La vera storia della bandiera UE
Ogni popolo ed organizzazione politica é simboleggiata da bandiere che ne caratterizzano la propria identità collettiva. L’Europa si riconosce nel vessillo blu con dodici stelle che sventolano su tutti i nostri palazzi pubblici e sulle targhe delle nostre auto. La Bandiera, adottata nel 1955 dal Consiglio d’Europa, é stata confermato come simbolo dell’Unione europea nel Trattato Costituzionale siglato a Roma il 29 ottobre 2004. Trattato, poi rigettato dai referendum francese ed olandese, in cui non é stato inserito il riconoscimento delle radici cristiane dell’Europa. Non tutti lo sanno ma il richiamo al cristianesimo é presente nella Costituzione europea proprio sul simbolo per eccellenza, sulla bandiera, perché quelle dodici stelle provengono dal culto della Vergine Maria e sono svincolate dal numero degli stati aderenti. Non tutti lo sanno perché la vera origine della bandiera a dodici stelle é oggetto di una mistificazione orchestrata all’interno delle istituzioni comunitarie. Basta visitare il sito ufficiale dell’Ue per leggere che “la corona di stelle dorate rappresenta la solidarietà e l’armonia tra i popoli d’Europa” o che “in varie tradizioni, il dodici è un numero simbolico che rappresentata la completezza”. Il sito Ue continua la sua spiegazione, utilizzata anche da Rai Uno nella trasmissione “Giorni d’Europa” andata in onda sabato 24 febbraio, affermando che “si tratta inoltre ovviamente del numero dei mesi dell’anno e delle ore indicate sul quadrante dell’orologio. Il cerchio è tra l’altro un simbolo di unità”. Mistificazioni su cui occorre far chiarezza, ripercorrendo le tappe che hanno condotto alla creazione del vessillo europeo.
Il concorso di idee bandito nel 1950 dal Consiglio d’Europa fu vinto da un pittore allora poco noto, Arsène Heits: dodici stelle bianche disposte in cerchio su sfondo blu. Arsène Heits trasse lo spunto per il bozzetto della bandiera dalla cosiddetta “Medaglia Miracolosa” che portava al collo. Questa medaglia era stata coniata dopo l’apparizione della Madonna a Catherine Labouré nel 1830, fu la Madonna stessa che indicò alla religiosa di rappresentare sulla medaglia le dodici stelle della corona posta sul capo della donna dell’Apocalisse e Bernardette Soubirous portava la “Medaglia Miracolosa” legata al collo con uno spago l’11 febbraio 1858, quando le apparve per la prima volta la Signora che era vestita di bianco e blu.
I colori originari, bianco e blu, colpirono il presidente della commissione giudicatrice, l’ebreo belga Paul M. G. Lévy, che vide probabilmente in essi un richiamo alla bandiera del neonato Stato d’Israele, bianca e blu appunto.
Arsène Heits alla commissione non svelò la provenienza biblica del simbolo (lo ammise solo in seguito), ma sostenne che il dodici era, per la sapienza antica, un “simbolo di pienezza”, questa lettura allora passò e questo numero e stato confermato nel Trattato Costituzionale. Il Consiglio d’Europa incoraggiò in seguito le altre istituzioni europee ad adottare la medesima bandiera e nel 1983 il Parlamento europeo accolse l’invito. Nel 1985 la bandiera venne infine adottata da tutti i capi di Stato e di governo dell’UE come emblema ufficiale dell’Unione europea, denominata all’epoca Comunità europea.
Il sito dell’Ue oggi si limita ad affermare che “il numero delle stelle non dipende dal numero degli Stati membri” e che “le stelle sono dodici in quanto il numero dodici è tradizionalmente simbolo di perfezione, completezza ed unità”. Niente di più vago. Il numero dodici compare ripetutamente nell’antico e nel nuovo testamento, dodici i figli di Giacobbe e le tribù di Israele, dodici gli apostoli di Gesù, dodici, come le porte della Gerusalemme Celeste, le edicole in San Giovanni, l’antica basilica lateranense cattedrale di Roma. Le stelle sono quelle dell’Apocalisse al dodicesimo capitolo: «Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una Donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle».
L’adozione ufficiale della bandiera fu sancita con una solenne cerimonia, messa a calendario tenendo conto esclusivamente degli impegni dei politici che componevano il Comitato dei Ministri e che si svolse l’8 dicembre del 1955, festa dell’Immacolata Concezione, giorno che per tutti i leaders coinvolti era casualmente libero da altri impegni.