La violenza sfigura la fede
“La religione viene sfigurata quando viene costretta a servire l’ignoranza e il pregiudizio, il disprezzo, la violenza e l’abuso”. Lo ha ribadito il papa nel discorso in occasione della benedizione della prima pietra della università del patriarcato latino di Madaba, il quartiere cristiano di Amman. “Qui – ha proseguito – non vediamo soltanto la perversione della religione, ma anche la corruzione della libertà umana, il restringersi e l’obnubilarsi della mente. Evidentemente, un simile risultato non è inevitabile. Senza dubbio, quando promuoviamo l’educazione proclamiamo la nostra fiducia nel dono della libertà. Il cuore umano può essere indurito da un ambiente ristretto, da interessi e da passioni. Ma ogni persona é anche chiamata alla saggezza e all’integrità, alla scelta basilare e più importante di tutte del bene sul male, della verità sulla disonestà, e può essere sostenuta in tale compito”.
Accolto da alcune migliaia di persone con canti e inni sacri e dal patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, nato in Giordania, Benedetto XVI ha insistito molto sul ruolo della educazione per formare cittadini pacifici. E in un passaggio ha ribadito la necessità che la “conoscenza scientifica” sia orientata dalla “sapienza etica”. “La scienza ha i suoi limiti. – ha sottolineato -, non può dare risposta a tutte le questioni riguardanti l’uomo e la sua esistenza”. “L’università di Madaba – si è augurato il papa – saprà sicuramente tenere presenti tre importanti obiettivi. Nello sviluppare i talenti e le nobili predisposizioni delle successive generazioni di studenti, li preparerà a servire la comunità più ampia ed elevarne gli standard di vita. Trasmettendo conoscenza ed istillando negli studenti l’amore per la verità, promuoverà grandemente la loro adesione ai valori e la loro libertà personale. Da ultimo, questa stessa formazione intellettuale affinerà i loro talenti critici, disperderà l’ignoranza e il pregiudizio, e li assisterà nello spezzare gli incantesimi creati da ideologie vecchie e nuove”. Così, per il papa, l’università diventa “un luogo di comprensione e di dialogo” e “i giovani della Giordania e gli altri studenti della regione” saranno “formati alla comprensione, alla tolleranza e alla pace”.