Abortisce al sesto mese, un feto sano
Dove sta lo scandalo? Nel fatto che la donna ha mentito sulle settimane di gravidanza?
Nel fatto che non è stata rispettata la Legge 194, che permette sino alla ventiduesima settimana di eliminare un figlio malato?
Oppure nel fatto che il “feto abortito” era un bambino sano?
A Padova una donna ha abortito un feto che poi si è rivelato sano.
La donna temeva che il feto avesse una malformazione: aveva dichiarato di essere alla 22esima settimana, mentre in verità, era alla 26esima settimana di gestazione. Ad eseguire l’interruzione di gravidanza, ben oltre i limiti di legge, è stato un ginecologo che potrebbe presto essere interrogato dai magistrati. E’ stato il primario della divisione, Daria Minucci a segnalare il fatto alla magistratura. L’ipotesi: interruzione volontaria di gravidanza oltre i termini previsti dalla legge 194.
Dove sta lo scandalo?
Nel fatto che la donna ha mentito sulle settimane di gravidanza?
Nel fatto che non è stata rispettata la Legge 194, che permette sino alla ventiduesima settimana di eliminare un figlio malato?
Oppure nel fatto che il “feto abortito” era un bambino sano?
O invece lo scandalo sta nella nostra ipocrisia.
Che eliminiamo a termini di legge gli uomini imperfetti, che ci nascondiamo dietro alle parole “feto”, “IVG” e non sappiamo riconoscere che un figlio è figlio sano o malato, che la vita è sacra non solo quando si scopre che per errore si è eliminato un bambino sano.
Gli uomini cadono sotto i colpi delle loro paure, delle loro fragilità, contano solo su se stessi e sulle loro forze, han fatto fuori Dio dal Mistero della vita ed è inevitabile che ora si “faccia fuori” l’uomo.
Rassegna Stampa
Il coraggio di suor Ann
«Nel nome di Dio, risparmiate quelle giovani vite. Prendete la mia»
Settimana Santa, le indicazioni della Cei
Per il secondo anno consecutivo i riti saranno condizionati dalle norme anti pandemia
L’uomo che ha provato fino all’ultimo a salvare Luca Attanasio, l’ambasciatore in Congo
“Siamo di Dio e a Lui ritorniamo”