No all’educazione sessuale, genitore arrestato
La figlia si rifiutava di partecipare alle lezioni di educazione sessuale, alla scuola elementare, perché la mettevano a disagio. I genito ri sono stati prima multati e poi hanno ricevuto un mandato di arresto per essersi rifiutati di pagare la multa avendo contravvenuto all’obbligo di legge di mandare i figli a scuola. La vicenda, non nuova in Germania, è stata resa nota dal settimanale Tempi e ripresa anche da Radio Vaticana.
Accade a Eslohe, piccolo comune della Renania Settentrionale-Vestfalia. La famiglia in questione sono i Martens, marito e moglie di 37 anni e 9 bambini di cui l’ultimo in fasce. Un agente, immaginiamo imbarazzato, si è presentato alla porta per arrestare la madre. Un anno fa, il 15 agosto 2013, era toccato al padre. La loro colpa: rivendicare il diritto di impartire in famiglia l’educazione sessuale ai propri figli, esentandoli dalla frequenza a quelle lezioni scolastiche che tanto li disturbavano. La donna, un anno fa scampata all’arresto (si rischiano fino a 40 giorni) perché incinta, anche quest’anno è rimasta a casa perché allatta. Ma i Martens hanno deciso di rendere pubblica la loro battaglia.
La vicenda in Germania ha suscitato un certo scalpore ed è sempre Tempi a dar notizia di un’associazione di famiglie, “Besorgte Eltern” (“Genitori preoccupati”), nata allo scopo di denunciare e contrastare la silenziosa avanzata nelle aule scolastiche della teoria del “gender”, accettata acriticamente e divulgata nelle ore di educazione sessuale.
Rassegna Stampa
Buddisti e cristiani insieme per educare alla speranza
Nel messaggio del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso per la festa del Vesak l’invito ad attingere ai valori trascendenti delle rispettive tradizioni per “rischiarare il cammino dell’umanità e trionfare sul vuoto spirituale che causa tanto male e sofferenze”.