nel frammento

NUMERO 2 / ANNO 2023

Il Cristianesimo non è una scala d’astrazione

di Barbara Braconi

L’etimologia della parola astrazione viene comunemente riconosciuta nel latino ab trahere che sta ad indicare l’azione del tirare fuori, del distaccare. Astrarre significa separare, con un processo di pensiero, un elemento da tutti gli altri a cui era connesso, considerandolo quale particolare oggetto di ricerca; vuol dire ottenere concetti universali attraverso un processo logico che parte da conoscenze sensibili e particolari. Per assonanza, però, il termine astrazione (astrum = stella + actum = atto, azione) mi porta a pensare al tentativo umano di raggiungere le stelle, il cielo, l’infinito. Sin dalla sua comparsa sulla terra l’uomo ha lasciato traccia di questa ricerca e tutte le religioni nascono dallo sforzo dell’uomo di raggiungere Dio. Il Cristianesimo invece è proprio l’iniziativa di Dio che ci viene incontro e si coinvolge con noi nella realtà al punto di incarnarsi e di restare presente nel tempo attraverso la Sua Chiesa.

Costruire scale di astrazione mi stanca presto” – dice il poeta polacco Czesław Miłosz, premio Nobel per la letteratura nel 1980, nella sua poesia Veni Creator, scritta nel 1961 a Berkeley, negli Stati Uniti dove l’autore era esule, e da cui è tratta la provocazione tematica dell’Avvenimento in piazza di quest’anno. Un’affermazione che Nicolino ci propose sin dagli inizi del nostro cammino.

Il fallimento di tutti i nostri tentativi di raggiungere la felicità, senza magari sapere ancora di cercare Dio in tutto, è un’esperienza comune a ciascuno di noi. Ci stanca presto. “E anche qualsiasi richiamo a Dio, alla semplice credenza in Dio, - ci diceva Nicolino ad un incontro - non serve; non serve perché non cambia, non basta, non riesce a calmare, a corrispondere, a soddisfare l’incessante domanda del cuore di una presenza che possa renderlo felice… e il cuore continua a non trovare soddisfazione, pace e riposo. Se infatti bastasse una qualsiasi religiosità, se bastasse la sola credenza in Dio, come dice genialmente Dante, ‹‹mestier non era parturir Maria››” (Nicolino Pompei, La Felicità in Persona).

Quante volte dal nostro cuore sgorga lo stesso grido di Miłosz! “Ho bisogno quindi di segni sensibili… Desta dunque un uomo, in un posto qualsiasi della terra, e permetti che guardandolo io possa vedere te”. All’origine e nello sviluppo di ogni passo del nostro cammino c’è la grazia di vedere Dio in uomini e donne in cui Egli traspare. L’Avvenimento in piazza, come ogni gesto e luogo della nostra Compagnia nella grande esperienza della Chiesa, c’è proprio e solo per continuare a vederLo presente, a sentirLo parlare e a guardarLo agire. E perché altri Lo riconoscano.

IL CRISTIANESIMO NON È UNA SCALA D’ASTRAZIONE

EDITORIALE
di Barbara Braconi

Nell’esperienza di un grande amore TUTTO DIVENTA AVVENIMENTO NEL SUO AMBITO

Ognuno di noi, si ritrova a scrivere lettere o messaggi a Nicolino, o ad altri amici della Compagnia, per il desiderio di consegnare il proprio cuore e condividere quanto sta imparando, il proprio sguardo e il proprio giudizio rispetto a un fatto vissuto o a un momento attraversato… sempre nella certezza di essere accolti, di essere portati nella preghiera e di essere sostenuti dall’insegnamento e dalla testimonianza del nostro carisma.

SEGNO DI SICURA SPERANZA

Papa Francesco, malato tra i malati
di Barbara Braconi

Negli ultimi mesi Papa Francesco è stato ricoverato due volte al policlinico Gemelli di Roma, prima per una bronchite e poi nuovamente per un intervento di laparotomia plastica addominale con protesi. Entrambe le volte, dall’appartamento papale al decimo piano,

soprannominato da san Giovanni Paolo II Vaticano tre, Francesco si è recato in visita ai piccoli degenti del reparto di oncologia pediatrica e ai loro genitori.

VA’ NELLA TERRA CHE IO TI INDICHERÒ

Dramma e speranza dei migranti
a cura di Maria Elena Capriotti

La condizione del popolo afghano dopo l’occupazione di Kabul da parte dei talebani continua mostrare un’emergenza umanitaria senza precedenti: accogliamo la testimonianza di un’amica, testimone del dolore di chi è costretto ad abbandonare la propria terra, in cammino verso una promessa di felicità.

IL SUGO DI TUTTA LA STORIA

Manzoni e I Promessi Sposi
di Barbara Falgiani

L’anno 1873, scandisce l’evento della morte e della nascita di due grandi autori del nostro tempo - rispettivamente Manzoni e Péguy - e porta, a conti fatti in questo 2023, 150 anni di grandezza umana e letteraria di cui oggi siamo infinitamente grati.

Ascoltarli parlare nelle loro opere, guardarli vivere dentro le loro circostanze, rinnova quel mettere al centro la loro umanità per incontrare la nostra. Ci parlano di qualcosa che ha che fare con noi, hanno qualcosa da dire, qui, ora, alla mia storia come in quella di ciascuno.

Egli è qui. È qui come il primo giorno…

Brano di Nicolino Pompei tratto dall’approfondimento “La Felicità in Persona”
Nicolino Pompei

PIER PAOLO PASOLINI

Bellezza va cercando, ch’è sì cara come sa chi per lei la vita rifiuta
di don Armando Moriconi

Il secondo dopo guerra italiano è stato profondamente segnato dalla vita e dall’opera di Pier Paolo Pasolini. Uomo dalle mille passioni e dalle mille contraddizioni, egli ha saputo guardare la realtà in modo così libero e lucido da offrire un giudizio che, soprattutto oggi, non può essere ignorato. Attratto dalla Bellezza, Pasolini l’ha cercata avidamente, persino lì dove non era possibile trovarla: per questa ricerca ha costruito tutta la sua opera; per questa ricerca ha speso tutta la sua vita.

LA METAFISICA: NOSTALGIA DELL’INFINITO

di Simona Cursale

Attraverso l’opera metafisica di Giorgio De Chirico, accompagnati dal pensiero di grandi uomini della letteratura, veri e propri cuori eletti della e nella storia, siamo aiutati a rintracciare in noi quella “segreta domanda” che emerge silenziosa e potente dal tentativo del nascondimento del nostro procedere quotidiano, quando le ombre si allungano e avanza la nostalgia dell’Infinito.

UN ARTISTA SPIAZZANTE

Giorgio Gaberscik, in arte Gaber
di Milena Crescenzi

Un uomo che ha usato in maniera geniale la sua arte per esprimere la sua umanità e il suo pensiero, dalla politica alla realtà interamente considerata, e di cui si desidera solo dare qualche cenno, qualche spunto.

PIÙ VIVI, PIÙ UMANI

I colori di un’amicizia - Testimonianza di Giuseppe e Rosi Longoni

Pubblichiamo la testimonianza di Giuseppe Longoni (redatta a quattro mani con sua moglie Rosi) che fa parte di Insieme per la vita, “un gruppo di tredici Associazioni cattoliche varesine che, pur mantenendo ciascuna le proprie peculiarità, si uniscono periodicamente per organizzare eventi atti a diffondere la cultura della vita, della famiglia e della libertà educativa”. La memoria dell’esposizione della mostra Più vivi, più umani ad aprile a Varese, è l’occasione di rinnovare ancora oggi la bellezza di un’amicizia che ci ha sorpreso e riempito il cuore di gioia.

MI SEI SCOPPIATO DENTRO AL CUORE

Testimonianza di Daniela Urbinati

Un uomo colto, un europeo dei nostri giorni può credere, credere proprio alla divinità del figlio di Dio, Gesù Cristo?” - si chiedeva, alla fine dell'800, lo scrittore F. Dostoevskij. Questa domanda, oggi più che mai attuale, è stata la sfida proposta lo scorso maggio, ad Ancona, attraverso l’esposizione, nella chiesa Santa Maria della Piazza, della mostra Mi sei scoppiato dentro al cuore. L’impareggiabile esperienza dell’ incontro con Gesù.

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