ULTIMO NUMERO
Un’alba nuova sorge all’orizzonte
“Non c’è cosa più amara che l’alba di un giorno in cui nulla accadrà… La lentezza dell’ora è spietata per chi non aspetta più nulla” - scriveva Cesare Pavese nella poesia Lo steddazzu. È una delle prime riflessioni su cui Nicolino si soffermava con noi sin dagli incontri che vivevamo all’inizio del nostro cammino, in particolare nel tempo dell’Avvento. Mi ha sempre colpito, perché mi ci sono sempre tanto ritrovata. Leggeva la mia esperienza soprattutto delle estati precedenti il mio incontro con Cristo. Negli anni dell’adolescenza, per me l’estate era un tempo in cui percepivo ancora di più la noia, perché non c’era la scuola, che allora era la mia occupazione preferita. Trascorrevo molto tempo da sola, leggendo tantissimo e guardando la tv; avvertivo fortissima la lentezza dell’ora e neppure (...)