Carlo Acutis beato

"Ci si mette di fronte al sole ci si abbronza ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi"

14 Settembre 2020

La Diocesi di Assisi - Nocera - GualdoTadino è in festa per la notizia della beatificazione del venerabile Carlo Acutis che in tanti attendevano e che avverrà ad Assisi sabato 10 ottobre, nella basilica di San Francesco. Papa Francesco, nella sua lettera “Christus vivit” rivolta a tutti i giovani del mondo, presenta Carlo come un modello di santità giovanile nell’ era digitale.

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Chi era Carlo?

Carlo Acutis nasce il 3 maggio 1991 a Londra, dove i suoi genitori, Andrea e Antonia, si trovano per motivi di lavoro. Nel settembre dello stesso anno, rientrano tutti e tre a Milano, la loro città. Molto presto, Carlo si rivela un bambino di straordinaria intelligenza e di una geniale capacità di utilizzare i computer e i programmi informatici. È affettuoso, vuole molto bene ai suoi genitori, trascorre del tempo con i nonni. Frequenta le scuole elementari e medie presso le Suore Marcelline di Milano, poi passa al Liceo Classico Leone XIII retto dai Padri Gesuiti. Pur appartenendo ad una famiglia dell’alta borghesia Carlo è un ragazzo semplice e sobrio. Solare e vivace, ama il mare, i viaggi, la musica, lo sport e senza alcuna difficoltà si rapporta con i suoi coetanei, con gli adulti o con i mendicanti che incontra per strada.

Essere sempre unito a Gesù, ecco il mio programma di vita

Ciò che distingue Carlo da tanti suoi coetanei è l’incontro con Gesù Cristo. Un incontro che sconvolge la sua vita. Carlo trova in Lui l’Amico, il Maestro, il Salvatore, la Ragione stessa della sua esistenza. Cresce in un ambiente profondamente cristiano, in cui la fede è vissuta e testimoniata con le opere, ma è lui che sceglie liberamente di seguire Gesù con grande entusiasmo. Non ha paura di andare contro-corrente, contro la mentalità imperante. Spesso infatti ripete: “Tutti nascono come degli originali ma molti muoiono come fotocopie”. Vivere in Dio non è impossibile anzi, dice Carlo: “La conversione non è altro che spostare lo sguardo dal basso verso l’alto, basta un semplice movimento degli occhi ”,“La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi, la felicità è lo sguardo rivolto a Dio”. I suoi modelli sono i Pastorelli di Fatima, Giacinta e Francesco Marto, S. Domenico Savio e S. Luigi Gonzaga, e poi S. Tarcisio martire per l’Eucaristia. Le due colonne fondamentali della sua vita sono l’Eucarestia e la Madonna.

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L’Eucarestia è la mia autostrada per il cielo

Carlo riceve la Prima comunione  a soli 7 anni nel monastero della Bernaga a Perego, e da quel giorno partecipa alla santa Messa e alla Comunione tutti i giorni. Una delle sue affermazioni più belle è proprio questa: "L’ Eucaristia è la mia autostrada per il Cielo!". Carlo dedica molto tempo alla preghiera e all’ adorazione davanti al Tabernacolo: è convinto che quando “ci si mette di fronte al sole ci si abbronza ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi”. La santità è il suo chiodo fisso, il suo obiettivo, ciò che lo fa stare in modo “diverso” sui banchi di scuola, in pizzeria con gli amici o in piazzetta per la partita di pallone. Carlo cerca di aiutare soprattutto coloro che vivono lontani da Gesù, immersi nell’indifferenza per Lui e nel peccato. Spesso si offre, prega e ripara i peccati e le offese compiute contro il Cuore di Gesù, che sente vivo e palpitante nell’Ostia consacrata. L’altra colonna fondamentale su cui Carlo costruisce la sua vita è la Madonna: a Lei consacra più volte tutta la sua vita. Spesso dice: “La Madonna è l’unica Donna della mia vita!”, e non manca mai “all’appuntamento più galante della giornata” che è quello della recita del rosario. É affascinato dalle apparizioni a Lourdes e a Fatima e ne vive il messaggio di conversione, penitenza e preghiera.

Annunciatore e testimone di Gesù

Apprezzato e stimato dai suoi compagni di scuola, anche se talvolta viene canzonato per la sua fede vivissima, Carlo non teme le critiche e le derisioni. È un genio dell’ informatica ed è convinto che essa debba diventare uno strumento di evangelizzazione proprio a partire dai suoi compagni che spesso lo cercano per farsi insegnare ad usare al meglio il computer. Carlo, mentre spiega programmi e comandi non perde occasione di testimoniare la bellezza di appartenere a Cristo. Il suo esempio trascina, emana un fascino singolare, ha un ascendente straordinario, diremmo, un’autorevolezza che non è tipica della sua età anagrafica. Il suo obiettivo è quello dei missionari: giungere a quante più persone possibili, anche non cristiane per far loro conoscere la bellezza e la gioia dell’amicizia con Gesù. Struggente è la testimonianza di Rajesh, uno dei collaboratori domestici della famiglia di Carlo, un uomo di religione induista particolarmente attaccato al giovane perché lo aveva conosciuto fin da quando aveva quattro anni. Rajesh testimonia: “Carlo conosceva quasi a memoria il catechismo della Chiesa Cattolica e lo spiegava in un modo talmente brillante, che era riuscito ad entusiasmarmi sull’importanza dei sacramenti. Carlo era molto dotato per insegnare concetti teologici che neanche gli adulti erano capaci di spiegare(…). Mi sono fatto battezzare cristiano perché è stato Carlo che mi ha contagiato e folgorato con la sua profonda fede, la sua grande carità e la sua grande purezza, che ho sempre considerato fuori dal normale, perché un ragazzo così giovane, così bello, così ricco normalmente preferisce fare una vita molto diversa”.

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“Voglio subito il Paradiso"

Carlo all’inizio d’ottobre 2006, è colpito da una gravissima forma di leucemia, incurabile. È ricoverato in ospedale. Non si spaventa, e pur desiderando la guarigione, poiché ama la vita, Carlo accoglie la malattia dicendo: "Offro tutte le sofferenze che dovrò patire, al Signore, per il Papa e per la Chiesa, per non fare il Purgatorio e andare dritto in Paradiso". Nei pochi giorni di ospedale sorride a tutti con uno sguardo bellissimo ed un coraggio senza pari. Un’ infermiera che ha assistito Carlo testimonia: “Ho trascorso poche ore con Carlo, ore in cui la sua vita era appesa ad un filo, che poi si è spezzato. Sono stai momenti intensi, non soltanto perché pieni di attività professionale, ma ricchi di quello scambio in cui nel momento stesso in cui dai, subito ti senti di aver ricevuto qualcosa(…). Era così umile, così educato a scusarsi se non capiva o riusciva a fare qualcosa, mai a lamentarsi anche quando non capivo le sue parole. Sono doti che appartengono a pochi, a quei pochi che anche se li incontri per un breve attimo rimangono con te per sempre”. Alle 6,45 del 12 ottobre 2006, all’età di quindici anni Carlo muore all’ ospedale San Gerardo di Monza. La mamma ed il papà ottennero il permesso di portare la salma del figlio a casa e per quattro giorni fu un pellegrinaggio continuo di visite. Molti si meravigliavano che il suo corpo emanasse odore di gigli. Al funerale partecipò una folla immensa e tutti i presenti la definirono una festa. Il  corpo di Carlo, per sua stessa richiesta, fu trasferito nel cimitero di Assisi, dove ha riposato fino all’ aprile del 2019, per essere poi traslato nel Santuario della Spogliazione ad Assisi. Trascorsi i cinque anni dalla morte, previsti dalle norme canoniche, la diocesi di Milano ha dato inizio alle fasi preliminari del suo processo di beatificazione e il 5 luglio 2018 Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che dichiara Carlo Venerabile.

L’eredità di Carlo.

Carlo lascia innanzitutto l’eredità della sua vita e del suo amore a Gesù. Padre Roberto Gazzaniga, incaricato della pastorale scolastica dell’istituto Leone XIII al tempo di Carlo, lo ricorda così:“Ecco un giovane e un cristiano felice e autentico. Carlo è un dono, il suo nome è pronunciato con rispetto e forte nostalgia. Carlo c’è e al contempo ci manca ”. I compagni che lo ricordano sottolineano che la sua testimonianza di fede è stata contagiosa anche per la loro vita. Addirittura uno di loro afferma: “Dopo la morte di Carlo mi sono riavvicinato alla Chiesa e penso che  potrebbe essere merito di una intercessione di Carlo”. L’altra grande eredità che ci lascia sono le mostre tra cui quella dei miracoli eucaristici approvati dalla Chiesa. Un lavoro impegnativo in cui Carlo coinvolge anche i suoi genitori per circa due anni e mezzo. Questa mostra, consultabile alla pagina web www.miracolieucaristici.org, sta facendo miracoli. Esposta in cinque continenti, è uno strumento di evangelizzazione che continua a raggiungere tantissime persone in ogni parte del mondo e ad interpellare la vita di giovani ed adulti attraverso la storia di Carlo che ha cercato e desiderato la santità nell’ordinarietà del suo quotidiano.

PREGHIERA PER CHIEDERE LA BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE DEL VENERABILE CARLO ACUTIS

O Padre,
che ci hai donato la testimonianza ardente,
del giovane Venerabile Carlo Acutis,
che dell’ Eucaristia fece il centro della sua vita
e la forza del suo quotidiano impegno
perché anche gli altri Ti amassero sopra ogni cosa,
fa’ che possa essere presto
annoverato tra i Beati e i Santi della Tua Chiesa.


Conferma la mia Fede
alimenta la mia Speranza,
rinvigorisci la mia Carità,
a immagine del giovane Carlo,
che, crescendo in queste virtù,
ora vive presso di  Te.
Concedi la grazia di cui tanto ho bisogno…

Confido in Te, Padre,
e nel tuo amatissimo Figlio Gesù,
in Maria Vergine, nostra dolcissima Madre,
e nell’intercessione del Tuo Servo Carlo Acutis.    

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