C’eravamo anche noi a Milano con il Santo Padre!

"Armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la paternità e la maternità, il lavoro e la festa, è importante per costruire società dal volto umano. In questo privilegiate sempre la logica dell’essere rispetto a quella dell’avere: la prima costruisce, la seconda finisce per distruggere. Occorre educarsi a credere, prima di tutto in famiglia, nell’amore autentico, quello che viene da Dio e ci unisce a Lui e proprio per questo ci trasforma in un Noi, che supera le nostre divisioni e ci fa diventare una cosa sola, fino a che, alla fine, Dio sia tutto in tutti" (Benedetto XVI).

25 Giugno 2012
Alla celebrazione del 3 giugno presieduta dal Santo Padre all’aeroporto di Bresso in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie ha aderito un popolo di un milione di cristiani provenienti da ben 153 nazioni del mondo. Per non parlare dei 2.097.000 di spettatori sintonizzati su RaiUno per la Santa Messa e delle 150.000 persone sulle strade a salutare il Papa nei tragitti Curia – Bresso – Curia e Curia – Linate nella stessa giornata di domenica. Per noi è stata una Grazia e una gioia immensa poter rispondere all’invito di Benedetto XVI ed essere a Bresso attorno a Lui per testimoniare la bellezza di aver incontrato Cristo. Nel tragitto che abbiamo vissuto fino all’aeroporto abbiamo cantato e festeggiato insieme ad altri amici in cammino con noi ed ai volontari in servizio lungo le strade. Siamo esplosi, poi, in un grido di amore quando ci siamo trovati davanti, per ben due volte, il Dolce Cristo in Terra; sbandierando la nostra maestosa bandiera e con tutta la voce disponibile abbiamo gridato al Papa la nostra gioia e gratitudine,  il nostro essere membra del Corpo di Cristo che è la Chiesa e il nostro sostegno e abbraccio a Colui che per noi è segno visibile della Presenza di Cristo. Le parole del Papa, accompagnate da lunghi applausi del popolo in festa, ci hanno commosso e confortato sin dal suo inizio. Nella sua omelia ha affermato con forza e tenacia:  “Chiamata ad essere immagine del Dio Unico in Tre Persone non è solo la Chiesa, ma anche la famiglia, fondata sul matrimonio tra l’uomo e la donna. In principio, infatti, «Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: siate fecondi e moltiplicatevi» (Gen 1,27-28). Dio ha creato l’essere umano maschio e femmina, con pari dignità, ma anche con proprie e complementari caratteristiche, perché i due fossero dono l’uno per l’altro, si valorizzassero reciprocamente e realizzassero una comunità di amore e di vita. L’amore è ciò che fa della persona umana l’autentica immagine della Trinità, immagine di Dio. Cari sposi, nel vivere il matrimonio voi non vi donate qualche cosa o qualche attività, ma la vita intera…”. Mettendoci davanti l’esempio straordinario della Sacra Famiglia Benedetto XVI ha così esortato: “Cari sposi, con uno speciale dono dello Spirito Santo, Cristo vi fa partecipare al suo amore sponsale, rendendovi segno del suo amore per la Chiesa: un amore fedele e totale. Se sapete accogliere questo dono, rinnovando ogni giorno, con fede, il vostro «sì», con la forza che viene dalla grazia del Sacramento, anche la vostra famiglia vivrà dell’amore di Dio, sul modello della Santa Famiglia di Nazaret. Care famiglie, chiedete spesso, nella preghiera, l’aiuto della Vergine Maria e di san Giuseppe, perché vi insegnino ad accogliere l’amore di Dio come essi lo hanno accolto...”. Richiamando infine la tematica posta a provocazione dell’Incontro “Famiglia, lavoro, festa”, il Papa ha spiegato che sono “tre doni di Dio, tre dimensioni della nostra esistenza che devono trovare un armonico equilibrio. Armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la paternità e la maternità, il lavoro e la festa, è importante per costruire società dal volto umano. In questo privilegiate sempre la logica dell’essere rispetto a quella dell’avere: la prima costruisce, la seconda finisce per distruggere. Occorre educarsi a credere, prima di tutto in famiglia, nell’amore autentico, quello che viene da Dio e ci unisce a Lui e proprio per questo ci trasforma in un Noi, che supera le nostre divisioni e ci fa diventare una cosa sola, fino a che, alla fine, Dio sia tutto in tutti”. Poco prima di pregare con tutti noi l’Angelus Benedetto XVI, anche lui commosso, ci ha salutato tutti dicendo “Cari fratelli e sorelle! Non trovo parole per ringraziarvi per questa festa di Dio! E per questo VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Con Gesù Eucarestia nei nostri cuori, rendiamo grazie a Dio che ci ha donato questa grande esperienza ecclesiale”. Alla fine della celebrazione eucaristica sono seguiti i ringraziamenti del Cardinale Angelo Scola dell’Arcidiocesi di Milano e del Cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che ha detto: “Questo evento rimarrà nella nostra memoria  e continuerà a darci ispirazione, speranza e coraggio. Grazie a tutti voi che avete partecipato, specialmente a quelli che sono venuti da lontano: avete portato la vostra fede, la vostra fraternità e amicizia, il vostro entusiasmo”. “La nostra gratitudine – ha continuato il Cardinale Antonelli – è soprattutto per lei, Santo Padre, che con la sua presenza ci ha fatto sperimentare concretamente e intensamente la gioia di essere Chiesa: la grande famiglia di Dio, una e universale, in cui uomini di tutte le nazioni si trovano insieme come fratelli”. La Santa Messa si è chiusa con la preghiera dell’Angelus Domini. Poi il Santo Padre ha dato a tutti la sua Benedizione e infine il suo Congedo. Baldanzosi e fieri di essere cristiani ci siamo mossi per ripartire, continuando a cantare per le strade di Bresso con il cuore colmo di una gioia sovrabbondante, di quella gioia che solo l’incontro con Cristo può generare.
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