Signore da chi andremo?

“Come potremmo vivere senza di Lui?” – rifletteva Benedetto XVI al termine della sua omelia all’ultimo Congresso eucaristico nazionale di Bari, facendo proprie le parole di sant’Ignazio di Antiochia, in cui riecheggiava il tema stesso di quell’anno: “Sine dominico non possumus (Senza la domenica, senza l’Eucarestia, non possiamo vivere)”. Sulla stessa evidente ed ineludibile necessità ci ritroveremo nel XXV Congresso eucaristico italiano, che si svolgerà ad Ancona dal 3 all’11 settembre 2011. Il tema scelto per questa edizione è la risposta data da Pietro a Gesù quando chiede agli apostoli se vogliono andarsene anche loro come la folla scandalizzata e delusa dal suo annuncio dell’Eucarestia: “Signore, da chi andremo?”.

01 Settembre 2011
da Nel Frammento anno IX numero 1 Ad Ancona il XXV Congresso eucaristico nazionale “Come potremmo vivere senza di Lui?” – rifletteva Benedetto XVI al termine della sua omelia all’ultimo Congresso eucaristico nazionale di Bari, facendo proprie le parole di sant’Ignazio di Antiochia, in cui riecheggiava il tema stesso di quell’anno: “Sine dominico non possumus (Senza la domenica, senza l’Eucarestia, non possiamo vivere)”. Sulla stessa evidente ed ineludibile necessità ci ritroveremo nel XXV Congresso eucaristico italiano, che si svolgerà ad Ancona dal 3 all’11 settembre 2011. Il tema scelto per questa edizione è la risposta data da Pietro a Gesù quando chiede agli apostoli se vogliono andarsene anche loro come la folla scandalizzata e delusa dal suo annuncio dell’Eucarestia: “Signore, da chi andremo?”. Nella gioia per questo evento e per la presenza del Santo Padre che presiederà la Santa Messa conclusiva, ci avviciniamo al Congresso eucaristico con la certezza che sarà un’occasione di Grazia particolare per godere della Presenza di Gesù nel Suo Corpo. “Prima delle tante iniziative che spesso affaticano e frammentano l’azione pastorale – scrive il Consiglio Permanente della CEI nel suo invito al Congresso – è necessario anzitutto l’andare e lo stare con Gesù […] Il Congresso è una «sosta» preziosa per metterci di fronte al Mistero da cui la Chiesa è generata, per riprendere con rinnovato vigore e slancio la missione, confidando nella presenza e nel sostegno del Signore”. La storia dei Congressi eucaristici L’idea dell’Opera dei Congressi eucaristici internazionali nasce in Francia nella seconda metà del XIX secolo, grazie all’iniziativa e alla perseveranza di Émilie-Marie Tamisier. In un contesto sociale e culturale segnato dall’eresia giansenista e dai cambiamenti provocati dal crollo dell’ancien régime e dalla rivoluzione industriale, questa donna laica, sostenuta dall’amicizia con Pier Giuliani Eymard, successivamente canonizzato, intuisce l’esigenza di rimettere al centro della vita degli uomini l’Eucarestia. Comincia così a favorire il culto di adorazione e di riparazione verso Gesù Cristo, presente nel Santissimo Sacramento, che vedeva sempre più oltraggiato dai peccatori e ignorato dai poteri pubblici europei desiderosi di laicizzare la società. La signorina Tamisier cominciò organizzando dei “pellegrinaggi di riparazione” nei principali santuari segnati da miracoli eucaristici e nel 1881 riuscì a far convocare il primo Congresso eucaristico internazionale, che si svolse a Lille, nel Nord della Francia. Negli anni immediatamente successivi, seguirono numerosi altri Congressi quasi tutti svoltisi in paesi francofoni e radicati nelle forme di devozione popolare tipiche dell’epoca (l’adorazione riparatrice e quella notturna, l’ora santa, la visita al Santissimo, la processione eucaristica…). Nel 1893, Papa Leone XIII volle che il Congresso Eucaristico internazionale fosse celebrato a Gerusalemme, per favorire la restaurazione dell’unità cattolica tra comunità di diverso rito. È con Papa Pio X che i Congressi eucaristici acquisiscono una rilevanza particolare nel cammino della Chiesa, con una partecipazione sempre più imponente ed entusiastica dei fedeli e con grandiose cerimonie sempre concluse dalla processione eucaristica. Sotto il suo pontificato si diffondono i Congressi eucaristici nazionali, distinti da quelli internazionali, che favoriscono la diffusione e l’accoglienza dei celebri decreti eucaristici di Pio X sulla Comunione frequente e sulla prima Comunione ai fanciulli. Nel secondo dopoguerra, a partire dal celeberrimo appuntamento di Monaco del 1960, la celebrazione della Santa Messa diventa il centro di ogni Congresso e di tutte le varie manifestazioni del culto eucaristico. Da questo momento i Congressi eucaristici internazionali sono identificati come una “statio orbis”, cioè una “sosta” di impegno e di preghiera a cui una comunità invita la Chiesa universale, riprendendo l’antica tradizione romana della “statio urbis” per cui il Papa, per esprimere l’unità della sua diocesi, celebrava di volta in volta l’Eucarestia nelle diverse chiese di Roma. Con il Concilio Vaticano II i Congressi eucaristici internazionali cominciano ad avere una cadenza quadriennale, servendo lo scopo “di far sempre meglio conoscere, amare e servire Nostro Signore Gesù Cristo nel suo Mistero Eucaristico, centro della vita della Chiesa e della sua missione per la salvezza del mondo” (Statuto del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici internazionali). Dopo quello svoltosi in Canada nel 2008, il prossimo Congresso internazionale sarà a Dublino nel giugno del 2012. il Sito Ufficiale
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