NUMERO 2 / ANNO 2025
Tutti Ti cercano
Questo numero della nostra rivista è un “fuori programma”, che scaturisce dalla gratitudine per queste ultime settimane segnate dalla sovrabbondanza della Grazia. Si tratta di un numero speciale dedicato all’amatissimo Papa Francesco e all’inizio del pontificato del Santo Padre Leone XIV. Non può essere né esaustivo né completo di quanto vissuto, ma è un dono che semplicemente ci accompagna ad una memoria viva e ad una sempre più grande consapevolezza della Grazia che ci investe. Abbiamo scelto di pubblicare ciò che maggiormente ha segnato il nostro cammino e la nostra preghiera in questo tempo. Come antifona alle pagine che seguiranno, soffermiamoci su un fatto. Perché nell’era dell’intelligenza artificiale gli sguardi del mondo sono stati rivolti ad un comignolo? Sin dalla prima sera del conclave è stato impressionante vedere quanta gente fosse presente a Piazza San Pietro, pur sapendo che non avremmo sicuramente avuto l’elezione del nuovo Papa alla prima votazione. Eppure, eravamo tutti lì, chi in presenza, chi attraverso i media. Quella sera l’attesa è stata molto più lunga del previsto, ma nessuno ha lasciato la piazza o cambiato canale prima di vedere il fumo nero uscire dal comignolo più famoso al mondo, perché era comunque un segno, il segno della Chiesa al lavoro, in preghiera. Un segno di una Presenza più grande, che il cuore attende. In quelle ore, mi è tornata spessissimo in mente un’affermazione di Czesław Miłosz a noi molto cara, che ho risperimentato verissima e ripetuto come una preghiera: “Sono solo un uomo, ho bisogno di segni sensibili. Il costruire scale d’astrazione mi stanca presto… Desta dunque un uomo, in un posto qualsiasi della terra… e permetti che guardandolo io possa ammirare te”. L’elezione del nuovo Papa non si è fatta attendere a lungo. Giovedì 8 maggio, intorno alle ore 18:07, il fumo ha cominciato ad uscire ed era inequivocabilmente bianco. Piazza San Pietro e via della Conciliazione si sono presto riempite di gente. Alla televisione o col proprio smartphone tutti ci siamo connessi attendendo l’annuncio di una grande gioia: “Habemus Papam”. Prima ancora di sapere il nome e di vedere il volto dell’eletto, il cuore era già in festa. Perché? Molti saranno stati anche semplici curiosi, tanti saranno stati mossi anche solo da sentimentalismo… ma quella piazza stracolma come ai grandi concerti, piena di giovani insieme a persone di ogni età, era l’evidenza di quel “Tutti Ti cercano” – che gli apostoli più volte dicevano a Gesù, riferendosi alla gente ma anche a sé stessi. Tutti cerchiamo Cristo, anche quando ne siamo inconsapevoli. Non qualcosa che gli somigli, ma proprio Lui, quello vero, quello vivo. E la persona del Papa ne è un segno tutto particolare. Non a caso Caterina da Siena lo definiva “il dolce Cristo in terra”.
Barbara Braconi