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L’approvazione della legge sulle unioni civili

Una svolta epocale nell'ordinamento giuridico italiano... Eppure proprio dentro questo contesto l’uomo, oggi come non mai, ha bisogno non solo (e non tanto) di assistere e partecipare alla difesa del principio della famiglia “tradizionale” o naturale, ma piuttosto d’incontrare il fascino e quindi la testimonianza di come è bello, di come è fecondo, di come è umano essere una famiglia... "Trattare diversamente situazioni o relazioni diverse non è fare ingiustizia" Comunicato di Mons. Carlo Bresciani
18 Maggio 2016

L’approvazione della legge sulle unioni civili

L’11 maggio è stata approvata al parlamento la nuova Legge Cirinnà, con il titolo completo “regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze”: una svolta epocale nell'ordinamento giuridico italiano (come è stata definita da molti), una imposizione culturale tale da stravolgere e di fatto dichiarare obsoleto tutto ciò che l’Occidente aveva guadagnato in materia di diritto di famiglia e di regolamentazione del rapporto coniugale rispetto al paganesimo. Eppure proprio dentro questo contesto l’uomo, oggi come non mai, ha bisogno non solo (e non tanto) di assistere e partecipare alla difesa del principio della famiglia “tradizionale” o naturale, ma piuttosto d’incontrare il fascino e quindi la testimonianza di come è bello, di come è fecondo, di come è umano essere una famiglia. Il profondo e inalienabile desiderio di felicità e di Infinito che accomuna al fondo il cuore di ogni uomo non potrà mai essere soddisfatto dal riconoscimento di specifici diritti e da nuove formazioni sociali. Se è vero allora che spetta allo Stato regolamentare le relazioni tra le persone (con o senza legami affettivi: i sentimenti non possono essere materia di legislazione) in modo che al loro interno non vengano lesi i diritti fondamentali di ciascuno, la nuova Legge Cirinnà  è una possibilità per tutti, proprio tutti, di ridomandarsi seriamente e di verificare quale esperienza umana ciascuno ha da proporre. “Non siamo di fronte a questioni di fede (cattolica, mussulmana, …), in prima battuta almeno, - ha affermato a tal proposito Mons. Carlo Bresciani, Vescovo di San Benedetto-Ripatransone-Montalto, in un Comunicato pubblicato anche su Avvenire lo scorso 14 maggio e che riportiamo per intero - ma alla scelta fondamentale di come vogliamo costruire la nostra società, di quali proposte vogliamo fare ai nostri giovani e quali mete di una vita buona vogliamo loro proporre”. "Trattare diversamente situazioni o relazioni diverse non è fare ingiustizia" Comunicato di Mons. Carlo Bresciani
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