"Il Papa della pace nell'Egitto della pace"

"Il Papa della pace nell'Egitto della pace": è questo il motto del viaggio apostolico di Papa Francesco in terra egiziana il 28 e 29 aprile, una visita carica di significato e di speranza, in una terra martoriata da atti terroristici e stragi, l’ultima la Domenica delle Palme, macchiata del sangue di 47 cristiani copti, vilmente assassinati in due distinti attentanti in due chiese...

27 Aprile 2017
Il viaggio è stato annunciato a fine marzo dal direttore della Sala Stampa vaticana, Greg Burke, che in una nota ha annunciato: “Accogliendo l’invito del presidente della Repubblica, dei vescovi della Chiesa Cattolica, di Sua Santità Papa Tawadros II e del Grande Imam della Moschea di Al Azhar, Cheikh Ahmed Mohamed el-Tayyib, Sua Santità il Papa Francesco compirà un Viaggio Apostolico nella Repubblica Araba d’Egitto dal 28 al 29 aprile 2017, visitando la città del Cairo”. Una visita fortemente desiderata, dunque, che segna tra l’altro un passo significativo per i rapporti con l'antica Chiesa copta e per il dialogo con l’islam sunnita. Questo in sintesi il programma. Venerdì 28 aprile, il Santo Padre all’aeroporto internazionale de Il Cairo, dove avrà luogo l’accoglienza ufficiale. Seguiranno la Cerimonia di benvenuto nel Palazzo presidenziale a Heliopolis, le visite di cortesia al Presidente della Repubblica e al Grande Imam di Al-Azhar. Il Papa terrà quindi il suo primo discorso ai partecipanti alla Conferenza Internazionale sulla Pace. Nel pomeriggio l’incontro e il discorso del Santo Padre alle autorità e la visita di cortesia a Tawadros II, 118° Patriarca della Chiesa ortodossa copta. La giornata di sabato 29 aprile inizierà con la Santa Messa, poi Francesco pranzerà con i vescovi egiziani. Nel pomeriggio l’incontro di preghiera con il clero, i religiosi e i seminaristi e infine la Cerimonia di congedo. Papa Francesco ha desiderato inviare al popolo egiziano un videomessaggio, che riassume il cuore e il significato vero e profondo del viaggio. “Al Salamò Alaikum! La pace sia con voi!” (così Papa Francesco ha salutato il “caro popolo d’Egitto”). “Con cuore gioioso e grato verrò tra pochi giorni a visitare la vostra cara Patria: culla di civiltà, dono del Nilo, terra del sole e dell’ospitalità, ove vissero Patriarchi e Profeti e ove Dio, clemente e misericordioso, l’Onnipotente e Unico, ha fatto sentire la Sua voce. Sono davvero felice di venire come amico, come messaggero di pace e come pellegrino nel Paese che diede, più di duemila anni fa, rifugio e ospitalità alla Sacra Famiglia fuggita dalle minacce del re Erode. Sono onorato di visitare la terra visitata dalla Sacra Famiglia!”. “Desidero che questa visita sia un abbraccio di consolazione e di incoraggiamento a tutti i cristiani del Medio Oriente – ha proseguito il Papa – un messaggio di amicizia e di stima a tutti gli abitanti dell'Egitto e della Regione; un messaggio di fraternità e di riconciliazione a tutti i figli di Abramo, particolarmente al mondo islamico, in cui l'Egitto occupa un posto di primo piano. Auspico che sia anche un valido contributo al dialogo interreligioso con il mondo islamico e al dialogo ecumenico con la venerata e amata Chiesa Copto Ortodossa. Il nostro mondo, dilaniato dalla violenza cieca, che ha colpito anche il cuore della vostra cara terra, ha bisogno di pace, di amore e di misericordia; ha bisogno di operatori di pace e di persone libere e liberatrici, di persone coraggiose che sanno imparare dal passato per costruire il futuro senza chiudersi nei pregiudizi; ha bisogno di costruttori di ponti di pace, di dialogo, di fratellanza, di giustizia e di umanità. Cari fratelli egiziani, giovani e anziani, donne e uomini, musulmani e cristiani, ricchi e poveri vi abbraccio cordialmente e chiedo a Dio Onnipotente di benedirvi e di proteggere il vostro Paese da ogni male.  Per favore pregate per me! Shukran wa Tahiai' Misr! Grazie e viva l'Egitto”. Accogliamo con gioia l’invito del Papa a pregare per lui, affidiamo questo importante viaggio alla Vergine Maria, nella speranza che questa visita sia per la terra d’Egitto come un’amorevole carezza di Dio, portatrice di pace e amore.
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