Seguendo le vicende di Renzo, Lucia e dei personaggi presenti nel romanzo de I Promessi sposi, ci si scopre protagonisti di una storia più grande che riguarda tutti. Il percorso proposto dalla mostra – realizzata a 150 anni dalla morte di Manzoni – ci porta alla scoperta del “guazzabuglio del cuore umano” e del riconoscimento dell’agire della Provvidenza che c’è, che c’entra con la vita di tutti i giorni ed è riconosciuta come “il sugo di tutta la storia”.

Pasolini ha saputo guardare la realtà in modo così libero e lucido da offrire un giudizio che, soprattutto oggi, non può essere ignorato. Il suo sguardo è dominato da un’ardente ricerca di bellezza: per questa ricerca, egli ha costruito tutta la sua opera e ha speso tutta la sua vita. Il desiderio di bellezza che prepotentemente segna la vita e l’opera di Pasolini è la chiave del percorso proposto da questa mostra.

Realizzata in occasione dell’ottavo centenario del primo presepe vivente proposto da san Francesco d’Assisi a Greccio, la mostra offre un percorso attraverso l’origine e lo sviluppo di questa tradizione, approfondendo anche il significato di elementi caratteristici del presepe, dei suoi personaggi e dei loro atteggiamenti, che indicano le varie posizioni dell’uomo di fronte al mistero dell’Incarnazione.

“Infiammato dall’anelito religioso”, è un’espressione che può ben descrivere il temperamento di questo geniale uomo artista con il suo profondo e radicale attaccamento al reale e la sua appassionata ricerca del punto di contatto tra il Mistero e la quotidianità dell’uomo. Accostandosi ad una sua opera, non si può non riconoscere che la pittura porta in sé la virtuosa capacità di donare all’osservatore la possibilità di ritrovarsi immedesimato con l’opera stessa. Nella mostra sono presenti pannelli biografici dell’artista e alcuni dei suoi capolavori, completi di un commento di introduzione storica e di approfondimento.