NUMERO 3 / ANNO 2025
Il vero miracolo, l’unico indispensabile
Tratta dalla tragica lettera rivolta ai propri genitori da una ragazza morta suicida, l’affermazione che abbiamo posto a tema de “L’Avvenimento in piazza” di quest’anno, vuole sfidarci a considerare “cosa” o “chi” non può mai mancare nella nostra vita.
Con le proprie differenze, ognuno di noi potrebbe dire di avere tutto il necessario per vivere e che neppure il superfluo ci manca. Eppure i nostri ragazzi ci rinfacciano una mancanza profonda quando, ad esempio, arrivano a tagliarsi per percepirsi vivi o per coprire con un dolore fisico un malessere più grande che gli attanaglia il cuore. Hanno tutti in mano smartphone costosissimi e potenti ma sono sempre più in difficoltà a comunicare e non sanno affrontare la realtà diversa dalle proprie immagini.
Cosa manca realmente? Cos’è o chi è quell’indispensabile che quella ragazza, dalla cui lettera è ripreso il tema de “L’Avvenimento in piazza”, ha recriminato fino al suicidio?
È davanti ai miei occhi la meraviglia di una compagnia di ragazzi che si riaccendono e si riaprono alla vita grazie all’incontro con umanità di amici che mostrano una gioia, una pienezza, una vitalità mai prima incontrate e che spingono a chiedersi: “Ma tu perché sei così? Posso venire con te?”. L’ultima esperienza è di pochi giorni fa. In una sera di mezza estate, abbiamo visto tre fratelli, figli di amici di amici – solitamente murati dentro blocchi che li portano a vivere sempre soli - aprirsi all’improvviso al dialogo e partecipare di balli e giochi fino a decidere di tornare, appena tre sere dopo e nonostante abitino a 200 km di distanza, per vivere un’altra serata di incontro e di festa con la stessa compagnia allargata a tutti quelli che sono stati alla nostra vacanza studenti di quest’anno. Un vero miracolo! – ha esclamato la loro mamma, che non li aveva mai visti ballare felici. Contemporaneamente penso ad un’amica adulta che recentemente ha desiderato festeggiare il proprio compleanno, perché risvegliata alla Vita vera dall’Incontro con Cristo nella nostra compagnia, accadutole attraverso i propri figli. Sono esempi che mostrano l’evidenza di ciò che accade nell’impatto con “una Presenza che ci viene incontro e abbraccia e risponde alla voragine che è il nostro cuore, al nostro più profondo e radicale bisogno”. È il vero miracolo, l’unico indispensabile. Perché si rinnovi e investa tutti c’è un luogo come “L’Avvenimento in piazza” e tutti i gesti del nostro Cammino. Che Grazia! Preghiamo e ci mobilitiamo perché possa accadere a ciascuno. E per quella ragazza, che ha lasciato la lettera a cui abbiamo fatto riferimento, come per tutti coloro che come lei si sono tolti la vita, invochiamo la Misericordia del Padre Eterno e Buono.
Nell’esperienza di un grande amore TUTTO DIVENTA AVVENIMENTO NEL SUO AMBITO
Ognuno di noi, si ritrova a scrivere lettere o messaggi a Nicolino, o ad altri amici della Compagnia, per il desiderio di consegnare il proprio cuore e condividere quanto sta imparando, il proprio sguardo e il proprio giudizio rispetto a un fatto vissuto o a un momento attraversato… sempre nella certezza di essere accolti, di essere portati nella preghiera e di essere sostenuti dall’insegnamento e dalla testimonianza del nostro carisma.
LA PAROLA DEL PAPA - Radicati nell’unico Signore Gesù Cristo
LA PAROLA DEL PAPA - Lo Spirito Santo apre le frontiere del cuore
PRESERVARE LA FRESCHEZZA DEL CARISMA
Il 7 giugno abbiamo aderito alla Veglia di Pentecoste in Piazza San Pietro per il Giubileo dei Movimenti, delle Associazioni e delle Nuove Comunità con un piccolo gruppo rappresentativo della nostra Compagnia. È stato il primo incontro con Papa Leone XIV a cui abbiamo voluto mostrare tutta la nostra disposizione a rispondere, nella particolarità del nostro Carisma, con rinnovato entusiasmo alla chiamata del Signore.
IL CONCILIO DI NICEA
Esattamente mille e settecento anni fa, in Asia Minore, viene celebrato il primo Concilio ecumenico della storia della Chiesa. Sono passati così tanti secoli da farci seriamente domandare se un evento, così lontano nel tempo, possa avere qualcosa a che fare con il nostro mondo, con il nostro presente, con la nostra vita. E se davvero ci riguardasse quello che i padri conciliari riconobbero a Nicea?
UNA PACE DISARMANTE E DISARMATA
Raja Katib di Tamra, in Galilea il 14 giugno ha perso la moglie Mana, due delle tre figlie e la cognata, uccise da un missile balistico iraniano. Nel tratto di un’intervista ha detto: “Non voglio che altri vivano la mia sofferenza. Solo mi chiedo: perché questa guerra? Non potevano parlare prima davanti ad un tavolo? Che necessità c’era che la mia famiglia venisse massacrata?”.
QUELLO CHE ABBIAMO DI PIÙ CARO...
QUANDO TI VEDO, VEDO SPERANZA!
Nelle ultime settimane di scuola è girata sui social la lettera di una studentessa di un liceo di Ravenna. È una lettera semplice, ma diretta e sincera. Mi ha immediatamente colpita, interrogata e sfidata come professoressa, certamente, ma anche semplicemente come donna, come persona adulta.
SERVUS INUTILIS
Il 70° anniversario della morte di Alcide De Gasperi e la recente conclusione della fase diocesana del suo processo di beatificazione ci hanno spinto a proporre una mostra sullo statista nella Sala Consiliare del comune di San Benedetto del Tronto. La mostra è stata aperta da un incontro moderato dal sottoscritto nel quale sono intervenuti il Vescovo della nostra diocesi mons. Gianpiero Palmieri e la direttrice della Fondazione De Gasperi dott.ssa Martina Bacigalupi.
AVEVI UN TALE BISOGNO DI ASSOLUTO…
Nel cinquantesimo anniversario della sua morte, Pier Paolo Pasolini, poeta, scrittore, regista e - soprattutto - uomo, continua a essere interessante, cioè a interrogare la vita di chi si imbatte con la sua persona, con la sua produzione artistica, con il suo sguardo sempre teso alla ricerca della bellezza. La proposta della prima traccia della Maturità 2025 ne è un’ulteriore conferma e ci spinge a una riflessione: cos’ha (ancora) da dire Pasolini a un ragazzo di oggi?
IL SEGRETO DELL’UOMO È TUTTO NELLA SUA DOMANDA
Cosa hanno da dire ancora a noi, oggi, un poeta come Baudelaire e un artista come Delacroix? Lo scopriremo durante un incontro che ospiteremo a “L’Avvenimento in Piazza”. Qui un breve assaggio su due uomini che avevano in comune la stessa fame di bellezza e verità.
HO INCONTRATO CRISTO, MIA SPERANZA!
La condivisione della nostra amica Arianna durante l'esposizione della mostra “Spes non confundit” all'ospedale di Torrette ad Ancona.
QUALCUNO CHE TI TESTIMONIA CHE QUELLA SPERANZA È VERA
In occasione dell’esposizione della Mostra “Spes non confundit”, dal 27 aprile all’11 maggio, presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie ad Ancona, Nicolino è stato invitato a tenere un incontro di apertura e di approfondimento sulla Speranza incarnandola nella sua esperienza umana, di uomo innamorato e commosso dalla presenza viva di Cristo. In seguito a questo incontro, il suo amico storico Antonio Dottori ha pubblicato un post su Facebook che ci ha commosso per la limpidezza e l’acutezza della restituzione di questo momento. Pubblichiamo il testo quale aiuto a rinnovare in ciascuno lo stesso stupore e la stessa commossa gratitudine per il dono di un cammino e di un Carisma come Fides Vita.