Quello che abbiamo di più caro

Dagli scritti di Nicolino Pompei

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La Lettera che Nicolino ha desiderato inviare ai Padri Cardinali alla vigilia del Conclave

la Lettera

la Lettera

Dal profondo del nostro cuore: grazie Santo Padre!

Pubblichiamo ciò che Nicolino, raggiunto dall’annuncio della rinuncia al ministero petrino di Benedetto XVI, ha desiderato ardentemente consegnare al cuore di ciascuno di noi "

Il mio vero programma di governo è quello di non fare la mia volontà, di non perseguire mie idee, ma di mettermi in ascolto, con tutta quanta la Chiesa, della parola e della volontà del Signore e lasciarmi guidare da Lui". Sono le parole che Benedetto XVI pronunciò durante l'omelia della Santa Messa di inizio pontificato. Nell'imprevisto, drammatico e sconvolgente (...)

Non c’è uomo più grande di questo uomo piccolo, umile e semplice

Dall'approfondimento “Il centuplo adesso e in eredità la vita eterna”

“Ti benedico, o Padre... perché hai tenuto nascoste queste cose a coloro che si fanno, si credono sapienti… e le hai rivelate ai semplici, ai piccoli; sì perché così è piaciuto a te, Padre” (Mt 11, 25-26). Non c’è altra posizione se non quella dei piccoli, degli umili, dei semplici, dei poveri: quella richiesta in ogni momento, perché l’unica adeguata (...)

Ad fruendum Te

Dall'approfondimento “Quello che abbiamo di più caro è Cristo stesso”

Proprio in questi giorni mi è capitato di leggere e di meditare alcune affermazioni di sant'Agostino, commentate dal nostro carissimo amico don Giacomo Tantardini in alcune sue lezioni.Agostino, parlando dell'esperienza della sua conversione, nel libro delle Confessioni, ci induce a porci la domanda su come si diventa cristiani. Non si diventa cristiani per una conoscenza intellettuale ed erudita dei contenuti (...)

L'imprescindibile specificità del Cristianesimo

Brano di Nicolino Pompei tratto dall’approfondimento "Quello che abbiamo di più caro è Cristo stesso"

“Quello che abbiamo di più caro è Cristo stesso, Lui stesso e tutto ciò che viene da Lui giacché sappiamo che in Lui dimora corporalmente tutta la pienezza della divinità”. Prima di concludere desidero proporvi un ultimo momento di riflessione e di lavoro. Quando mi sono inoltrato nella lettura del racconto di Solov’ev, è stato immediato sentire vicinissima la presenza (...)

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