Quello che abbiamo di più caro
Proprio in questi giorni mi è capitato di leggere e di meditare alcune affermazioni di sant'Agostino, commentate dal nostro carissimo amico don Giacomo Tantardini in alcune sue lezioni.Agostino, parlando dell'esperienza della sua conversione, nel libro delle Confessioni, ci induce a porci la domanda su come si diventa cristiani. Non si diventa cristiani per una conoscenza intellettuale ed erudita dei contenuti (...)
“Quello che abbiamo di più caro è Cristo stesso, Lui stesso e tutto ciò che viene da Lui giacché sappiamo che in Lui dimora corporalmente tutta la pienezza della divinità”. Prima di concludere desidero proporvi un ultimo momento di riflessione e di lavoro. Quando mi sono inoltrato nella lettura del racconto di Solov’ev, è stato immediato sentire vicinissima la presenza (...)
Quello che abbiamo di più caro è Cristo stesso, Lui stesso e tutto ciò che viene da Lui. Tutto ciò che viene da Lui: ecco la Chiesa, ecco la nostra Compagnia, ecco la nostra amicizia. Perché è necessario richiamare adesso la consapevolezza del dono della nostra Compagnia? Perché sia riconosciuta come dono che viene da Lui. Perché sia riconosciuta come (...)
“Strada facendo, mentre stava avvicinandosi a Damasco, d’improvviso una luce dal cielo gli sfolgorò dintorno: caduto a terra, udì una voce che gli diceva: Saulo, Saulo perché mi perseguiti? Egli rispose: chi sei, o Signore? E quegli: io sono Gesù che tu perseguiti; ma alzati in piedi entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare... Saulo si (...)
Nella presenza di quell’Uomo di nome Gesù si rivela e si compie l’Amore di Dio per l’uomo che è già certamente presente e rivelato nella figura del popolo di Israele, nella figura degli uomini prescelti a guidare e a richiamare il popolo eletto. Amore documentato, in tutto l’Antico Testamento, con parole immense e struggenti, che spesso fanno uso delle analogie (...)