Quello che abbiamo di più caro
“Ti benedico, o Padre... perché hai tenuto nascoste queste cose a coloro che si fanno, si credono sapienti… e le hai rivelate ai semplici, ai piccoli; sì perché così è piaciuto a te, Padre” (Mt 11, 25-26). Non c’è altra posizione se non quella dei piccoli, degli umili, dei semplici, dei poveri: quella richiesta in ogni momento, perché l’unica adeguata (...)
Proprio in questi giorni mi è capitato di leggere e di meditare alcune affermazioni di sant'Agostino, commentate dal nostro carissimo amico don Giacomo Tantardini in alcune sue lezioni.Agostino, parlando dell'esperienza della sua conversione, nel libro delle Confessioni, ci induce a porci la domanda su come si diventa cristiani. Non si diventa cristiani per una conoscenza intellettuale ed erudita dei contenuti (...)
“Quello che abbiamo di più caro è Cristo stesso, Lui stesso e tutto ciò che viene da Lui giacché sappiamo che in Lui dimora corporalmente tutta la pienezza della divinità”. Prima di concludere desidero proporvi un ultimo momento di riflessione e di lavoro. Quando mi sono inoltrato nella lettura del racconto di Solov’ev, è stato immediato sentire vicinissima la presenza (...)
Quello che abbiamo di più caro è Cristo stesso, Lui stesso e tutto ciò che viene da Lui. Tutto ciò che viene da Lui: ecco la Chiesa, ecco la nostra Compagnia, ecco la nostra amicizia. Perché è necessario richiamare adesso la consapevolezza del dono della nostra Compagnia? Perché sia riconosciuta come dono che viene da Lui. Perché sia riconosciuta come (...)
“Strada facendo, mentre stava avvicinandosi a Damasco, d’improvviso una luce dal cielo gli sfolgorò dintorno: caduto a terra, udì una voce che gli diceva: Saulo, Saulo perché mi perseguiti? Egli rispose: chi sei, o Signore? E quegli: io sono Gesù che tu perseguiti; ma alzati in piedi entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare... Saulo si (...)