Quello che abbiamo di più caro
“Strada facendo, mentre stava avvicinandosi a Damasco, d’improvviso una luce dal cielo gli sfolgorò dintorno: caduto a terra, udì una voce che gli diceva: Saulo, Saulo perché mi perseguiti? Egli rispose: chi sei, o Signore? E quegli: io sono Gesù che tu perseguiti; ma alzati in piedi entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare... Saulo si (...)
Nella presenza di quell’Uomo di nome Gesù si rivela e si compie l’Amore di Dio per l’uomo che è già certamente presente e rivelato nella figura del popolo di Israele, nella figura degli uomini prescelti a guidare e a richiamare il popolo eletto. Amore documentato, in tutto l’Antico Testamento, con parole immense e struggenti, che spesso fanno uso delle analogie (...)
Mentre tutti sono lì a bocca aperta, con gli occhi spalancati, in un ascolto attentissimo, in un silenzio che faceva ancor di più emergere la forza del suo grido, improvvisamente Giovanni si azzittisce. E il suo sguardo, normalmente rivolto a ciascuno dei presenti, lo ritroviamo a fissare intensamente la figura di un uomo - un uomo giovane, un trentenne - (...)
È sempre necessario approfondire il giudizio della piena corrispondenza ritrovata nel momento dell’incontro con Gesù e continuamente sperimentata nel rapporto con Lui. Riprendiamo questo brano della relazione di Nicolino al nostro XVII Convegno, perché ci conduca a verificare in noi l’esperienza di quella Presenza che investe e colpisce il cuore, facendolo emergere nel suo battito originale e nella sua attesa (...)
Ci troviamo sull’altra riva del mare di Galilea, detto anche di Tiberiade. Ci viene riferito dal Vangelo che lo seguiva molta folla, anche per i molti segni che egli operava soprattutto sugli infermi. Ad un certo punto Gesù, fermandosi e alzando lo sguardo, si accorge di questa moltitudine di persone che lo segue e che gli va incontro. “Ed ebbe (...)